Adoro fare esperienza di rimedi e fitoterapici prima di conoscerli a livello cognitivo. Mi affido a persone esperte, professionisti qualificati del settore ai quali espongo le mie necessità o i miei momentanei disagi; seguo il consiglio senza cercare informazioni su possibili effetti e mi abbandono al ‘sentire’.
Con i bush flowers è stato così: un medico, ‘ascoltandomi’ da un piano di connessione integro e profondo, mi ha suggerito ‘Freedom’. Ed è stato ‘effetto wow’!
Raccolto il dato ‘FUNZIONA’, inizia la FASE 2: a questo punto desidero sapere, conoscere, comprendere…e condividere per divulgare informazioni che, diversamente, rimarrebbero di nicchia.
Gioco facile perchè è il mio lavoro, anzi, è il lavoro della redazione del Centro Studi del Benessere Evolutivo Integrale.
Gironzolando sul web ho trovato tanto materiale, molta storia, ma nulla che rispondesse alle mie domande, accese dall’impatto che freedom aveva avuto su di me.
Ho deciso di fare un passo indietro e di portare le mie curiosità a chi fa esperienza quotidiana di quanto accaduto a me. E’così che è nata la chiacchierata con Karen Erica Chiementin, floriterapeuta, laureata in tecniche erboristiche e consulente nutrizionale.
Le ho chiesto…
R. Parto dalle parole di Ian White, il naturopata ausraliano che ha individuato e sviluppato le Essenze Floreali Australiane; egli spiega sempre nei suoi seminari di fare attenzione al fatto che i fiori australiani non infondono capacità alle persone; tolgono strati che nascondono i nostri talenti, le potenzialità, rendendo invisibili a noi stessi le risorse di cui siamo naturalmente dotati. Siamo condizionati da paure e pensiamo di non essere in grado di incontrare la gioia e di superare le difficoltà. I fiori ci portano al punto di incontro con noi con delicatezza. Sono il trampolino di lancio dal quale spiccare il volo verso la manifestazione delle nostre qualità come il coraggio, la capacità di amare, di gioire, di intuire… Quando sentiamo un’emozione come la paura, la rabbia, la tristezza, crediamo di essere solo quella emozione; … invece siamo tanto di più.
R. Ogni pianta ha una capacità d’azione data dai principi attivi estraibili con solventi. In questo caso si parla di fitoterapia che si basa sulla componente chimica della pianta. Per quanto concerne le essenze floreali, invece, l’estrazione della parte vibrazionale avviene grazie all’acqua e il sole, che sono i due motori primari della vita. E’ così che si estraggono i principi vibrazionali, che non sono più ‘materia’ ma ‘energia’. La fisica quantistica fonda i suoi principi sugli aspetti vibrazionali dei corpi; l’estrazione delle essenze, quindi, è qualcosa di scientificamente dimostrabile. La stessa pianta può essere utilizzata a livello materico / chimico o vibrazionale / energetico, accedendo alla componente più sottile.
R. Non dimentichiamo che ogni individuo, così come ogni corpo, ha una sua singolare struttura vibrazionale. Le interazioni tra le diverse costituzioni energetiche dipendono da tanti fattori e si parla di affinità quando le due qualità che si incontrono sono compatibili in buona percentuale. Non tutte le vibrazioni sortiscono gli stessi effetti e, di conseguenza, rispondono. Si comprende, quindi, che, aldilà dei luoghi, le risposte energetiche sono una questione molto personale. I fiori australiani, però, hanno di base frequenze talmente potenti da riuscire ad interagire positivamente anche su strutture energetiche molto diverse. Questo, probabilmente, grazie al fatto che l’Australia è una terra molto antica, con ampi spazi incontaminati; forse l’energia di quella terra include anche la nostra ‘origine vibrazionale’.
R. In questo tempo ci sono alcune essenze che non possiamo non avere in casa, pronte all’uso:
Karen Erica Chiementin condurrà il Corso ‘Fiori Australiani (Bush Flower)
in programma a Vicenza il 6 luglio
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