Tutto il cibo che consumiamo è il frutto della costante interazione tra la luce solare e l’atmosfera terrestre.
La fotosintesi clorofilliana è alla base di tutta la catena alimentare: è un processo di sintetizzazione di zuccheri e altre sostanze che avviene proprio grazie all’energia solare.
Dal momento che l’essere umano si nutre di vegetali o di animali che si nutrono di vegetai, possiamo affermare che acqua, aria e luce solare sono letteralmente l’origine della nostra vita.
Ogni volta che consumiamo degli alimenti, introduciamo nel nostro corpo diverse modulazioni di energia a differenti gradi di concentrazione; un finocchio la esprimerà in modo diverso da un piatto di riso o da una coscia di pollo, ma si tratta sempre della stessa energia fondamentale.
Negli alimenti non si trovano soltanto quantità di sostanze nutritive ed elementi chimici; il cibo contiene anche informazioni di varia natura che daranno una diversa impronta al processo metabolico di quel prodotto.
Questa impronta di informazione deriva da fattori che sono spesso trascurati da coloro che si occupano a diverso titolo di alimentazione: la forma, il suo andamento di crescita, il modo in cui in cibo è prodotto e conservato, il modo in cui viene trasformato e così via…
Per quanto sembri incredibile, questi fattori determinano l’effetto complessivo che il cibo esercita sull’organismo.
Di fatto, ogni volta che mangiamo, introduciamo in noi l’ambiente che ci circonda che è stato trasformato e reso per noi assimilabile attraverso il vegetale o l’animale; possiamo assorbire la luce del sole o i minerali della terra necessari per il buon funzionamento del nostro organismo solo attraverso il cibo.
Ogni alimento vegetale o animale rappresenta un preciso equilibrio di un essere vivente con l’ambiente in cui è integrato.
Va da sé che, assieme alle sostanze nutritive contenute nell’alimento stesso, noi ingeriamo anche quell’equilibrio che, a nostra volta, instaureremo con l’ambiente circostante.